Un contributo della comunità italiana in Svizzera alla prevenzione e all’educazione alla legalità, in particolare per le nuove generazioni.
Progetto promosso dai Comites di Basilea, Berna-Neuchâtel, Zurigo, in collaborazione con:
Ambasciata d’Italia in Svizzera, Consolato di Basilea e Zurigo, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Direzioni didattiche delle tre circoscrizioni consolari, Enti gestori corsi di lingua e cultura italiana (Casci, Casli, Cipe, Ecap Fopras, LCI), Osservatorio sulla legalità della Regione Toscana, docenti dei corsi
Durata: da ottobre 2017 a giugno 2018
Struttura del progetto: il progetto si compone di due parti, separate ma complementari, che includono iniziative rivolte a tutta la comunità presente nei territori di pertinenza consolare ed altre rivolte agli studenti delle scuole pubbliche paritarie italiane, dei corsi di lingua e cultura italiana gestiti dagli enti gestori e ai frequentanti i corsi curriculari di lingua italiana nella Confederazione elvetica.
Introduzione
L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Per un adolescente riconoscere e accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso. La società contemporanea non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. I ragazzi si trovano sempre più spesso nell’impossibilità di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di smarrimento e solitudine, provocando evidenti situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo o alla devianza.
In un’ottica di reale prevenzione la scuola, deve aiutare i ragazzi ad assumersi delle responsabilità, ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità. La legalità è un’opportunità in più per dare senso al loro futuro. Il numero degli studenti che frequentano i corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera é oltre 11’000, ai quali si aggiungono quelli delle scuole italo-svizzere, delle scuole paritarie italiane in Svizzera e delle scuole superiori aventi un’offerta linguistica italiana. Benché il progetto sia rivolto in particolare a tutti gli utenti della Confederazione elvetica, i proponenti non si esimono dal coinvolgere gli studenti del Canton Ticino e dell’area italofona dei Grigioni.
Obiettivo Generale
Acquisire comportamenti personali, sociali e civili corretti per la realizzazione di una società migliore in tutti i suoi aspetti e saper comprendere l’illegalità della mafia. La Confederazione svizzera negli ultimi decenni ha visto aumentare in maniera esponenziale la criminalità organizzata, che purtroppo è portata a fare proseliti. Da ciò nasce la proposta contenuta in questo progetto teso a educare alla legalità le giovani generazioni che crescono in Svizzera.
Obiettivi specifici
Capacità di socializzare: rispettare, accettare, capire l’altrui diversità.
Acquisizione e consolidamento di capacità trasversali: consapevolezza emotiva, autocontrollo, senso di responsabilità, accettazione di regole, ruoli e funzioni.
Maturazione di comportamenti consapevoli e responsabili.
Inserimento attivo e consapevole nella società civile e nell’ambiente naturale.
Prevenire ogni forma di violenza ed illegalità dentro e fuori la scuola.
Metodologia per promuovere il progetto tra gli studenti
Come già detto nell’introduzione, il target principale a cui il progetto si rivolge sono gli studenti. La metodologia utilizzata prevede :
Analisi dei bisogni degli studenti e degli insegnanti, per le quali si prevedono specifiche attività formative
Lezioni frontali
Lavori di gruppo
Discussioni guidate
Produzione di una sintesi finale In questa fase finale, gli studenti che avranno partecipato al progetto esprimeranno la loro sintesi finale attraverso produzione scritta, disegni e video, che saranno raccolti in un unico volume.
Strumenti didattici previsti
Materiale video e didattico
Testi didattici di supporto
Stampa specialistica, quotidiani e riviste, foto, diapositive (materiale messo a disposizione da Franco La Torre e dall’osservatorio sulla legalità della Regione Toscana)
Preparazione didattica per gli insegnanti
La Dott.ssa Marina Frigerio e il Dr. Umberto Castra animeranno momenti di incontro e di formazione per gli insegnanti che vorranno dedicare delle lezioni alla tematica della legalità e dell’antimafia.
Eventi previsti
Le attività previste nel progetto si svolgeranno nelle aree metropolitane svizzere ed anche nelle aree periferiche affinché si possa raggiungere e sensibilizzare alla legalità il maggior numero possibile di studenti.
Ottobre-novembre 2017: proiezione del film “I 100 passi” del regista Marco Tullio Giordana, 2000 a Berna, Basilea e Zurigo.
11, 12 novembre 2017: giro di conferenze pubbliche in lingua italiana di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, scrittore e storico, a Berna, Basilea e Zurigo.
Dopo l’intervento di La Torre, Marina Frigerio, Umberto Castra e lo stesso La Torre animeranno tre ateliers. Alla fine verrà rilasciato ai partecipanti un attestato.
Gennaio 2018 (data da confermare): incontro pubblico a Basilea e Zurigo con il Presidente del Senato Sen. Pietro Giuseppe Grasso.
Febbraio-marzo 2018: presentazione pubblica del libro “Oltre i 100 passi”, di Giovanni Impastato, alla presenza dell’ l’autore.
Marzo 2018 (data da confermare): incontro con Rosy Bindi, Presidente della Commissione parlamentare antimafia.
19-25 marzo 2018: Basilea, Berna e Zurigo. Incontro con l’attore Alessandro Piavani, uno dei protagonisti della fiction televisiva “La mafia uccide solo d’estate”
Giugno 2018: chiusura del progetto a Zurigo, con la partecipazione di Franco La Torre. Nello stesso periodo, a Berna, Zurigo e Basilea saranno presentati gli elaborati realizzati dagli studenti partecipanti al progetto.
Inoltre, è disponibile una mostra fotografica dedicata all’onorevole Pio La Torre, assassinato dalla mafia a Palermo il 30 aprile 1982. La mostra è messa a disposizione dal Centro Studi Pio La Torre. La mostra è stata presentata nel mese di gennaio 2017 alla camera dei Deputati alla presente del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, potrebbe essere messa a disposizione delle associazioni italo-svizzere, delle scuole e organizzazioni che ne fanno richiesta.